Attore, docente di Mimo presso l’Atelier Teatro Fisico, regista. Con i suoi spettacoli ha viaggiato in quattro continenti ed ha potuto sperimentare come il mimo sia effettivamente un linguaggio universale. Ama le contaminazioni tra le arti e la continua sperimentazione pedagogica e artistica. Quando non fa il mimo inventa giochi di parole anche se non vengono sempre apprezzati. Ma non importa.

Auro Cardillo viene da Roma.

Prestigiatore professionista, è esperto nel creare illusioni sulla scena. Ama la cucina, la filosofia e le lingue.
Quando non fa il mimo, riflette sul senso della vita ma si addormenta sempre un attimo prima di trovarlo.

Alessandro Sciortino viene da Palermo.
Musicista e cantautore, esplora le potenzialità della musica sulla scena. Ama la cucina, la pedagogia e la divulgazione del teatro come strumento di vita.

Quando non fa il mimo, compone canzoni d’amore con gran gioia dei suoi vicini di casa.

Giulia Donini viene da Biella. Attrice e aspirante regista, frequenta il palco da quando ha memoria attraverso danza, musica e teatro, di cui si innamora grazie al mimo. Si laurea in lingue orientali, ma fra i 6 linguaggi che conosce quello del mimo è il più universale.
Ama gettare in un calderone tutte le discipline artistiche preferite per vedere che pozione salta fuori; nel mentre che mescola, si accorge di essere terribilmente in ritardo e il tempo libero lo passa a correre.

Federico Fauro viene da vicino a Torino. È un attore e da sempre adora improvvisare, quando ha scoperto il mimo è rimasto stregato dalla possibilità di creare all’improvviso un intero mondo, comprensibile a qualsiasi lingua.

Ama cucinare usando troppe pentole, quindi quando non fa il mimo è alle prese a riordinare, sforzandosi di capire come funzionano gli oggetti reali

Cecilia Andreis viene da Desenzano del Garda.  Educatrice e attrice, esplora la comicità e teatro di figura. Attraverso le arti mimiche esplora la fantasia e scopre nuovi mondi. Ama il corpo in relazione allo spazio, alla musica, agli altri corpi. Tracciare l’invisibile con lo sguardo e con la gestualità.

Quando non fa il mimo sogna di nuotare nel mare e si ritrova nella vasca, guida la sua bici come se fosse un pilota e scoppia le bolle di sapone a livello agonistico.

Salvatore Coscione nasce a Napoli e cresce nella provincia di Caserta. È un attore che basa il suo lavoro sull’uso approfondito della voce che organizza il corpo ed il corpo che organizza la voce, in tutta la sua multidisciplinarietà.

Lotta per eliminare i confini di genere del teatro e la panna nella carbonara.
Ah sì, la carbonara è il suo piatto preferito.